Prototipi nuovi formati della scena contemporanea
Inizia il 19 settembre a Sa Manifattura a Cagliari la nuova sperimentazione di Sardegna Teatro, che prende il nome: Prototipi. Dal greco pròtos e typos, rispettivamente primo e modello, Prototipi rappresenta un inedito spazio di creazione che fa dialogare i mondi della tecnologia e delle arti performative, proponendo al pubblico nuove modalità di fruizione delle arti dal vivo.
Nel mondo tecnologico i prototipi vengono prodotti per testare e verificare la propria performance. I prototipi mostrati in questo contesto sono dunque lavori artistici ogni giorno differenti, continuamente testati e collaudati alla presenza di un pubblico che viene invitato a osservare con spirito critico e a sperimentare altre modalità di coinvolgimento.
A quarantanove anni dalla nascita della Cooperativa Teatro di Sardegna, non si affievolisce il desiderio di solcare percorsi nuovi con progetti artisti che puntano sull’innovazione.
Si inizia lunedì 19 settembre, alle ore 18.30– con repliche martedì 20 e mercoledì 21 – con la compagnia catalana Agrupaciòn Señor Serrano – Leone d’Argento per l’innovazione teatrale alla Biennale di Venezia 2015 – che propone un lavoro per bambini e bambine dai 7 agli 11 anni, dal titolo Prometeo. Un lavoro che dialoga con i miti greci per interrogare la natura umana. Bisogna sempre rispettare le regole? E se una regola non è giusta? Chi decide cosa è giusto e cosa no? E se infrangiamo una regola per una giusta causa? Chi sono i Prometeo dei nostri giorni?
A grande richiesta – da mercoledì 21 fino a sabato 24 , alle ore 19 – ritorna a Cagliari Jukebox, il lavoro di raccolta dell’italiano parlato – all’ambito dall’ambizioso progetto Encyclopedie de la Parole, di Joris Lacoste – agito in scena da Monica Demuru, che – come un jukebox vivente – riproduce le frasi sentite per la città, componendo un mosaico sonoro ricchissimo e stupefacente.
Sabato 24 settembre, alle ore 21 Apocalisse Tascabile – vincitore del Premio Inbox 2021 – di Niccolò Fettarappa Sandri tratta della fine del mondo vista da svariate prospettive, tra le quali preponderante è quella di due giovani “scartati”, liquidati e messi all’angolo perché inutili. La fine del mondo è allora per loro quasi un’occasione di vendetta, una rivincita presa sull’indifferenza subita. Il cambiamento è così incarnato dall’annuncio profetico di questi due smaliziati apostoli under 30 che portano sulla scena con autoironia la rabbia di una generazione esclusa, così giovane e già così defunta.
Giovedì 29 e venerdì 30 settembre, la performer danese Mette Ingvartsen – all’esterno, alla corte 1 di Sa Manifattura condividendo lo spazio scenico con gli spettatori– propone in prima nazionale – insieme alla con la rete INItalia – The dancing public, un lavoro concepito nei mesi di lockdown, che porta in scena i corpi danzanti e riflette su come le manifestazioni corporee collettive siano sempre un evento sociale. Venerdì, a seguire, Silent disco con line-up internazionale Yaprak Basgit, Bruce Beltran & Tape Scorsese, Frenk, Andrea Tramonte e Anne van de Star.
Prototipi prosegue nel mese di ottobre e sabato 8 e domenica 9 mostra DO-RE-MI-KA-DO degli olandesi De Stilte. Lo spettacolo è programmato con il festival Tuttestorie e con Fuorimargine e è rivolto ai bambini e alle bambine dai 2 ai 6 anni. Un lavoro di musica, colori e danza, pieno d’incanto.
Suzanne Kennedy – performer tedesca da anni impegnata in performance che sperimentano le tecnologie – propone I am (VR) venerdì 7, sabato 8 e domenica 9. Si tratta di un lavoro di teatro immersivo in cui il pubblico – munito di un visore VR – è invitato a seguire un percorso meditativo verso un incontro misterioso con un oracolo. Un viaggio psichedelico, un’esperienza di teatro totale.
Dal 13 al 20 ottobre, un lavoro per 16 persone per volta: A 1000ways: un’assemblea, della compagnia americana 600Highwaymen. Si tratta di un lavoro di incontri tra sedici sconosciuti, guidati da una partitura di istruzioni, domande, suggerimenti e indicazioni fisiche. In questo modo delle persone che non si sono mai incontrate, costruiscono una serie di performance l’uno per l’altra. Usando un testo condiviso, emerge un suggestivo racconto di perseveranza che rimarca il modo in cui ci consideriamo l’uno l’altro individualmente e collettivamente, dopo tutto questo tempo di separazione.
Con più repliche – 8, 9, 13, 14, 15 ottobre, ore 21 e 16 ottobre, alle ore 18, va in scena una nuova produzione di Sardegna Teatro. Dal testo di Rob Drummond In fidelity, nasce In fedeltà, ideato, diretto e recitato da Roberto Rustioni. Si tratta di un esperimento scenico giocoso in cui un performer/presentatore invita due persone single tra il pubblico – sconosciute tra loro – a costruire sul palco un primo appuntamento: un meccanismo che richiede la partecipazione e l’aiuto di tutti gli spettatori. Con leggerezza – partendo dalla biografia di Darwin e dalle sue teorie scientifiche, per poi arrivare ai siti d’incontro web – l’autore, attraverso la continua interazione del performer con la platea, si interroga sull’amore.
Giovedì 15 e venerdì 16, l’artista slovena Neja Tomšič Tea For Five: Opium Clippers il pubblico partecipa a una tradizionale cerimonia cinese del tè. Utilizzando cinque servizi da tè in ceramica dipinti a mano, basati sullo stile tradizionale Gong Fu, racconta alcuni episodi poco conosciuti della storia cinese, unendo disegno, poesia e performance. Le rotte del commercio del tè e dell’oppio, con le veloci imbarcazioni a vela (le “clippers” del titolo) che nel XIX secolo solcavano gli oceani con le loro “merci esotiche”, rivelano storie di potere, conflitto e colonizzazione, che hanno portato allo sviluppo del capitalismo, con importanti conseguenze sulle politiche economiche contemporanee.
Dal 20 al 23 ci sarà l’installazione Delirious Departures, della compagnia belga CREW. In un tempo in cui viaggiare all’estero ha smesso di essere una possibilità scontata e la vicinanza degli altri è percepita come destabilizzante, CREW rivisita i confini della materia e dell’illusione con l’installazione Delirious Departures, trasformando uno spazio di Sa Manifattura a in una sala di attesa ferroviaria. Quel luogo in cui i viaggiatori si incrociano, si salutano, si affrettano, aspettano. Dove si mescolano frammenti di conversazione, lingue straniere, annunci di servizio, correnti d’aria fredda, porte che si chiudono, camminate, viaggiatori che bevono caffè e molte altre (inter)azioni e suoni.
Il britannico Seth Honnor presenta in prima nazionale – nelle date 21 e 22 ottobre, alle ore 19 – | Money: un lavoro in cui un gruppo di completi sconosciuti ha sessanta minuti di tempo per trovare un accordo su come spendere una certa quantità di denaro. Se i giocatori esauriscono il tempo, i soldi vanno al prossimo spettacolo. Se invece si trova un accordo, i giocatori possono spendere i soldi. Ma, il pubblico che guarda può inserirsi con una diversa presa di posizione in qualsiasi momento, fino all’ultimo minuto, e questo ingresso può modificare tutto.
Dal 22 al 24 ottobre va in scena Every Brilliant Thing (Le cose per cui vale la pena vivere)– coproduzione Sardegna Teatro e CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia –, una pièce teatrale partecipativa, che vede in scena Filippo Nigro, noto attore di cinema e teatro. L’attore propone una lista di ragioni, pensate per condividerle con sua madre, e le confronta con il pubblico. Emergono un milione di motivi e la pièce risulta imprevedibile e carica di poesia. Inoltre, nel contesto di Prototipi accadono due momenti di incontro di due reti internazionali di cui Sardegna Teatro è – rispettivamente – capofila e partner: Wall Dialogue Resistance e Stronger Peripheries.
Wall Dialogue Resistance è un progetto cofinanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Europa Creativa, guidato dal capofila Teatro di Sardegna, con la direzione artistica di Sara Marasso e Stefano Risso e la partecipazione di un team di artisti internazionali. Il progetto intende stimolare il dialogo, la partecipazione, l’interazione dei cittadini attraverso un approccio partecipativo alla creazione nell’ambito delle arti performative e diffondere uno strumento metodologico-creativo per rendere la cultura più inclusiva. Concepito per ricreare un modo diverso di vivere lo spazio, pubblico e non, descrivendo un paesaggio e una comunità attraverso una narrativa interdisciplinare contemporanea. Il 30 settembre ci sarà dunque una performance come l’esito di una settimana di residenza artistica con dieci danzatori coinvolti da Fuorimargine.
Stronger Peripheries: A Southern Coalition è un progetto larga scala, finanziato da Creative Europe, creato per aprire uno spazio di dialogo, per interrogare e discutere le nozioni di sud e periferie da una prospettiva socio-politica e socio-culturale attraverso diverse strategie artistiche collaborative e azioni di capacity-building. L’intenzione alla base è di dare l’opportunità di ripensare le nostre identità attraverso la cultura e la valorizzazione delle differenze, promuovendo al contempo una riflessione sui modelli di politiche culturali prevalenti nel Sud dell’Europa. Nel contesto di Prototipi le 11 organizzazioni culturali e i 3 istituti di ricerca della rete saranno a Cagliari, a Sa Manifattura dal 23 al 28 ottobre per incontrare la short-list di artisti italiani da co-produrre, per condividere buone pratiche di comunicazione e azioni di capacity-building.